PRESTIGIOSA PARTECIPAZIONE NAZIONALE DI ARPA CALABRIA AL TERZO INTERCONFRONTO SULLA TEMATICA RADON NEL SUOLO E NELL’ACQUA

L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (rappre- sentata dal Commissario Straordinario Prof. Gen. (ris) Emilio Errigo ) ha par- tecipato nei giorni scorsi al IRSOIL&WATER 2023 – Terzo I nterconfronto sulla misura del radon nel suolo e nell’acqua, organizzato da ASSORADON ed AIRP che si è svolto a Curinga (CZ).
Il gas RADON , spesso sottoval utato, è un rischio per la salute, soprattutto se inalato in concentrazioni sopra una certa soglia perché le particelle alfa con- tenute al suo interno possono danneggiare il DNA delle cellule umane cau- sando lo sviluppo del cancro al polmone. Inoltre, questo pericoloso gas, è un indicatore ambientale per gli studi atmo- sferici dei moti circolari delle masse d’aria, della stima del flusso terrestre dei gas serra, del monitoraggio e della mappatura della contaminazione nel sot- tosuolo da parte degl i idrocarburi. Il RADON è un prodotto di decadimento radioattivo della catena dell’uranio, un gas nobile prodotto dalla «disintegrazione radioattiva» del radio contenuto nelle rocce. Questa trasformazione è chiamata nel linguaggio scientifico « di- sintegrazi one radioattiva » o semplicemente « radioattività » . Gli atomi che si formano si chiamano «elementi radioattivi» . Nel caso particolare la disintegrazione naturale dell’uranio dà luogo, tramite una serie di prodotti intermedi, al R ADIO e successivamente al R ADON . A dif- ferenza dei suoi precursori nella catena radioattiva, che permangono nella crosta terrestre, il gas R A DON ha la possibilità di muoversi tra i pori dei mate- riali solidi , di essere trasportato in superficie e di raggiungere l’atmosfera . Grazie alla loro proprietà di essere carichi positivamente e chimicamente atti- vi, reagiscono molto velocemente sia con vapo ri – gas presenti nell’atmosfera, diventando piccole particelle, sia attaccandosi facilmente alle particelle di ae- rosol già presenti nell’atmosfera. Pertanto si osserva che la frazione maggiore dell’esposizione alla radiazione naturale si deve all’ inalazione del gas R ADON e dei suoi prodotti di decadi- mento, che sono presenti in atmosfera e, in concentrazioni più elevate , nell’aria degli ambienti chiusi : abitazioni e luoghi di lavoro. Un terreno ghiaioso o ricco di fessurazioni consentirà al gas di muoversi con facilità attraverso gli strati rocciosi, mentre gli strati argillosi ricchi di acqua presenteranno una certa resistenza al suo passaggio. I materiali da costruzione solitamente rappresentano una fo nte di RADON in- door di secondaria importanza rispetto al suolo; tuttavia in alcuni casi può essere la causa principale. Alcune rocce come graniti e porfidi , spesso usati in edilizia e alcuni materiali da costruzione tipici italiani, come il tufo e la pozzo lana , contengono infatti un alto tenore di uranio , progenitore del RA- DON . La fonte principale del R ADON nelle abitazioni sono le fondamenta della co- struzione .
Il gas si propaga dall’interno della terra attraverso la roccia e il ter- reno fino alla superficie. La quantità di radon che si forma nelle rocce e nel suolo dipende strettamente dal loro contenuto di uranio e radio. Da un punto di vista geologico, la distribuzione di questi due elementi nel suolo varia in funzione del tipo di roccia o di terreno in base al luogo ed alle modalità di formazione. Il contenuto di radio e il tipo di deposito roccioso influenzano la concentrazione di radon nel terreno edificabile. Arpa Calabria , attraverso i l Laboratorio F isico “Ettore Majorana” del Diparti- mento Provinciale di Catanzaro , diretto dal D ott. . Sal vatore Procopio, ha par- tecipato a lla prima giornata di studio, illustra ndo il programma scientifico sul- le misure in campo per la determinazione della concentrazione di radon sulle matrici ambientali confrontandosi poi, “ sul campo ” durante la terza giornata di studio con esperti e tecnici provenienti da tutta Italia al fine di trovare le migliori modalità operative per rispondere efficacemente a questa possibile minaccia. “Con soddisfazione ho accolto l’invito del Direttore Scientifico di ARPACAL Prof. Michelangelo Iannone e del Direttore del Dipartimento Provinciale Arpacal di Catanzaro, la D r .ssa Filomena Casaburi, alla partecipazione dell’Agenzia Regio- nale per la Protezione d ell’Ambiente a questo importante inter confronto tra scienziati, studiosi nazionali, esteri ed esperti del settore. Soltanto cosi, coope- rando per finalità ed obiettivi comuni a difesa dell’Ambiente della Calabria , si po- trà contrastare la sottovalutata e spe sso ignorata minaccia che il radon rappre- senta oggi per la tutela della salute e l’incolumità dei cittadini Calabresi; Non è più solo tempo di prevenire i rischi ma necessitiamo di elementi previsionali per essere pronti e determinati al fine di contrastare ogni rischio per la tutela dell a biodiversità , degli ecosistemi naturali e della salute umana e di ogni altro essere vivente”.
Queste le parole del Commissario Straordinario Prof. Gen. (ris) Emilio Errigo a margine delle giornate d’interconfron to di Curinga.