RICERCA: REGIONI DEL NORD HANNO ‘SNOBBATO’ FICTION SU MORO

In fondo classifica la Lombardia; Puglia battuta da Basilicata
A sorpresa le regioni del Nord hanno reagito molto freddamente alla fiction di Aldo Moro. Lo dice una ricerca della multinazionale OmnicomMediaGroup pubblicata dal quotidiano ‘Libero’. Le sei puntate della miniserie “Esterno notte“, tratta dall’omonimo film di Marco Bellocchio e basata sul rapimento di Aldo Moro, sono andate in onda il 14, 15 e 17 novembre in prima serata su Rai 1 (suddivise in tre serate). Narrando uno dei momenti più bui e drammatici nella storia della nostra Repubblica, Bellocchio ha sicuramente garantito degli standard qualitativi e stilistici molto alti, compresa la recitazione che ha toccato ottimi livelli da parte dei protagonisti. Il prodotto televisivo ha avuto un discreto seguito, anche se, da una storia così dolorosa e viste tutte le conseguenze sociali e politiche avute sul nostro Paese, ci si aspettava onestamente di più. Gli ascolti sono andati in calando, partendo dal 18.6% di share della prima serata al 15,7% della seconda e chiudendo col 15.4% della terza, per una media di quasi 3 milioni di spettatori e del 16.6% di share. Certo, non male, ma siamo lontani dai numeri, per esempio, di Montalbano.
Ma scavando maggiormente nei dati elaborati dal centro media OmnicomMediaGroup emerge un altro elemento che fa riflettere: intanto sono state le regioni del Sud a trainare gli ascolti, con una media meridionale superiore al 20% e picchi in Basilicata (28.3%) e Puglia (24.1%), ma anche con Campania vicina al 20% e Calabria oltre il 18%. L’altro obiettivo che si prefigge da tempo la Rai è quello di raggiungere il target giovane e, in parte, il Servizio Pubblico c’è riuscito coinvolgendo ragazzi e giovani adulti, insomma le generazioni più fresche che sicuramente per motivi generazionali non conoscevano magari nei dettagli la vicenda di Aldo Moro: tra i 15/19 anni ha ottenuto il 10.8% di share, tra i 20/24 anni l’11.3% e tra i 25/34 anni il 12.8%. Da questo punto di vista, quindi, Viale Mazzini ha ottenuto il risultato che si era preposto, compresa la penetrazione tra i laureati, altissima col 21.8% di share. Chi è mancato invece all’appello? Le regioni del Nord, più “fredde” nei confronti di questo appuntamento televisivo. Fanno riflettere i dati della Valle d’Aosta (7.9%), di Lombardia e Friuli (12.1%), del Veneto (12.6%), del Trentino A.A. (12.8%), della Liguria (13.4%) e del Piemonte (13.8%), regioni – delle quali alcune molto popolose – dove si è verificata un’esperienza assolutamente indicativa di come ci sia ancora bisogno di lavorare sulla memoria. Una cosa è certa, il racconto della tragedia di Moro non “unisce” il Paese ed è inevitabile pensare che la scuola non faccia abbastanza. Stupisce anche che il maggior impatto di audience non sia avvenuto nella regione che ha dato i natali al celebre statista, la Puglia che, come già evidenziato, arriva sì al 24.1% di share ma è terza, superata dalla già citata Basilicata, prima col 28.3%, e dall’Umbria, seconda col 27.1%. Tornando al profilo, va detto che era perfettamente affine al tema trattato: spettatore “alto” (vedi la forte base dei laureati) e per lo più over 65 (22.2% di share). Ma forse proprio qui sta il problema: si parlava a un pubblico che ha vissuto “in prima persona” quei drammi e che, probabilmente, faticava a riconoscersi in una ricostruzione, per quanto ben curata. È doveroso però chiudere con un plauso per i due attori protagonisti, ovvero Fabrizio Gifuni nei panni di Moro e Margherita Buy in quelli della moglie Eleonora: entrambi offrono probabilmente una delle migliori interpretazioni di tutta la loro carriera, reincarnando nel vero senso della parola i personaggi portati sullo schermo.